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A. Steuco |
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Se la città di Gubbio può gloriarsi per la sua antichità e per i suoi monumenti storici, tanto più lo deve per quei personaggi, illustri per santità e dottrina, che da essa ebbero origini, la onorarono da vivi con la loro presenza e continuano, dopo la morte , a renderla famosa con le loro tombe. Fra i tanti, che soprattutto per dottrina, rese celebre non solo Gubbio, ma tutta l’Italia fu Agostino Steuco, Canonico Regolare, per il quale la città di Gubbio può dirsi onorata e nello stesso tempo mostrarsi grata all’Ordine dei Canonici Regolari che il nome di un suo concittadino risuoni famoso fra tanti altri uomini illustri nel campo della cultura. Fu ampiamente encomiato da tutti i suoi contemporanei nel riconoscergli le doti di filosofo, teologo, esperto nelle discipline sacre e profane oltre ad essere profondo conoscitore della lingua greca ebraica, siriaca araba e latina. Nacque a Gubbio nell’anno 1496 dalla nobile famiglia degli Stucchi o Steuchi. Nel ricevere il battesimo gli fu imposto il nome di Guido. A diciassette anni,dopo essere stato educato ad una solida vita cristiana, presupposto per una ordinata vita sociale, chiede di entrare nel Collegio dei Canonici di S. Secondo, fiorente centro di vita religiosa e culturale. Fu proprio in S. Secondo che potè sviluppare le sue doti culturali e il primo novembre 1513 vestire l’abito religioso abbandonando il nome di Guido per assumere quello di Agostino. Nel maggio del 1517 lascia Gubbio per trasferirsi nella Comunità di S. Salvatore di Bologna vero seminario di uomini dotti. Nell’aprile del 1525, lo Steuco viene assegnato come membro alla Comunità di S. Antonio di Castello in Venezia e là trova la Biblioteca del Cardinale Domenico Grimani. In virtù dei suoi talenti fu nominato Prefetto. Di tale carica seppe approfittarne a propria utilità tanto da valergli, poi, per la nomina a prefetto della Biblioteca Vaticana. Era il 27 ottobre 1538. Nel 1541 fa parte del seguito di Papa Paolo III nell’incontro con Carlo V a Lucca. Nel 1547 è destinato a prendere parte al Concilio di Trento, la cui sessione doveva celebrarsi a Bologna; ma costretto, per la malferma salute, a trasferirsi a Venezia vi muore nel 1549 all’età di 53 anni. Nel 1591 le sue ossa furono trasferite a Gubbio nell’Eremo di S. Ambrogio per riposare insieme agli illustri confratelli: Canetoli,Agazzari e Nanni. da “ Biografia di Mons. Agostino STEUCO Canonico Regolare – Vescovo di Kisamo e Bibliotecario della Vaticana “ di Don Paolo e Francesco Andreoli Giordani |
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